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L’ordito rapsodico della riforma penale

Enrico Mezzetti

Archivio Penale
© dell'autore 2019
Ricevuto: 14 November 2019 | Accettato: 17 November 2019 | Pubblicato: 18 November 2019


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Riassunto

La mancata riforma complessiva del codice penale ha comportato sicuri squilibri nell’introduzione e, successivamente, nella implementazione delle nuove strutture uscite dall’approvazione del codice di procedura penale “Vassalli” del 1988. Ciò ha quindi determinato, da una parte, l’obsolescenza di numerosi istituti di diritto sostanziale che non ha giovato all’applicazione del nuovo rito accusatorio, che è a sua volta entrato in crisi di funzionamento in termini di effettività, di certezza della pena e di lunghezza del processo e, dall’altra, ha incentivato un progresso discontinuo, frammentario ed episodico del sistema penale sostanziale, frutto di una esiziale abdicazione del legislatore dall’introdurre un nuovo codice penale.


The rhapsodic warp of criminal reform


The lack of an overall reform of the Criminal Code has undoubtedly led to imbalances in introducing and subsequently implementing new frameworks established with the approval of the "Vassalli" Criminal Procedure Code in 1988. On the one hand, this has resulted in the obsolescence of numerous institutions of substantive law, which has not aided the application of the new prosecution system, as it - in turn - has entered a crisis in terms of effectiveness, certainty of punishment, and length of the proceedings. On the other, it has incentivized fragmented, halting, and sporadic progress in the substantive criminal system, all brought about by the legislator's disastrous avoidance of introducing a new criminal code.

 


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