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2014/2 - F. Romoli, Un procedimento che evidenzia i problemi nel sistema di segnalazione Interpol e nei rapporti tra Unione europea e Paesi terzi

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Fonte immagine: www.esteri.it


Il caso in commento, noto alle cronache, ha visto un cittadino belga di origini turche, Bahar Kimyongur, scrittore ed attivista impegnato su tematiche umanitarie, arrestato in Italia il 21 novembre dello scorso anno sulla base di un mandato di ricerca e cattura internazionale emesso dalla Turchia e diramato attraverso gli usuali canali Interpol. Kimyongur era formalmente accusato di essere membro di un'organizzazione turca considerata terroristica, il DHKPC. Le accuse sono state ritenute del tutto infondate dalla Corte di appello di Brescia (e prima ancora dallo stesso Procuratore Generale nella sua requisitoria), che infatti l'11 marzo ha emesso sentenza contraria all'estradizione (nelle more, Kimyongur si è trovato dapprima ristretto in custodia in carcere e poi sottoposto ad obbligo di dimora). La sentenza in questione non presenta specifici profili di interesse (eccezion fatta per la conferma della sostanziale necessità di una valutazione di merito anche in caso di regime estradizionale c.d. “convenzionale”1): la corte distrettuale infatti non ha affrontato particolari questioni giuridiche, limitandosi a negare l'estradizione sulla base di un accertamento di infondatezza degli addebiti...