Pubblicato in: Giurisprudenza di legittimità

Appello - Cass., Sez. III, 7 febbraio 2014 (ud. 7 gennaio 2014), F.R., con nota di P. Bronzo

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Il giudice di appello, per riformare in peius una sentenza assolutoria, non può limitarsi ad adottare una motivazione dotata di una efficacia persuasiva tale da far venir meno ogni ragionevole dubbio, neppure apprezzando diversamente e valorizzando i riscontri alla prova dichiarativa, ma deve assumere direttamente la testimonianza della persona offesa (nella specie, vittima maggiorenne di violenza sessuale), ritenuta inattendibile in primo grado, al fine di valutarne la credibilità sotto il profilo soggettivo ed oggettivo, pena la violazione dei principi del giusto processo di cui all’art. 6 CEDU.