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Il lungo dibattito sui criteri di priorità negli uffici giudicanti e requirenti

Luca Verzelloni

Archivio Penale pp. 815-822
DOI 10.12871/978886741480215 | © Pisa University Press 2016
Pubblicato: 12 December 2014


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Riassunto

L’Autore pone l’attenzione sul principio dell’obbligatorietà dell’azione penale, almeno come conosciuto fino a oggi, avallando l’idea di una sua necessaria modifica. Infatti, lo scritto si incentra sull’evidente, soprattutto nella situazione di difficoltà in cui versa il sistema italiano, bisogno di riforma di ampio respiro, capace di tenere conto delle esperienze degli altri Paesi di tradizione democratica. Qualsiasi intervento in materia di criteri di priorità dovrebbe, secondo l’Autore, coniugare l’esigenza di salvaguardare l’indipendenza della magistratura con la necessità di appianare possibili differenze territoriali nel modo di concepire ed esercitare l’azione penale, garantendo in tal modo, a tutti gli effetti, l’eguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.


Sommario

1. Introduzione. - 2. Le origini del dibattito. - 3. Il consolidarsi dell’indirizzo del CSM. - 4. La “riscoperta” del dibattito. - 5. Il decreto del Tribunale ordinario di Brescia. - 6. Riflessioni conclusive.

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