Pubblicato in: Giurisprudenza Costituzionale

Recenti notizie di decisione su questioni affrontate dalle Sezioni semplici

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Segnaliamo all'attenzione dei lettori alcune interessanti notizie di decisione delle Sezioni semplici della Cassazione in attesa del deposito delle motivazioni, che appena disponibili renderemo note.


1) Sez. IV, 20 marzo 2014 (ud. 14 marzo 2014), Chadile e altro


È stata adottata soluzione affermativa alla questione "se, successivamente all'entrata in vigore del D.L. 23 dicembre 2013, n. 146, conv. con modif. con la L. 21 febbraio 2014, n. 10, ed a seguito della sentenza della Corte cost. n. 32 del 2014, configurata l'ipotesi di fatto di lieve entità di cui all'art. 73, co. 5, d.P.R. 309 del 1990 quale reato autonomo, debba ritenersi escluso il giudizio di comparazione fra circostanze ex art. 69 c.p. e debba conseguentemente procedersi, nei limiti del divieto di reformatio in peius, ad una riconsiderazione della contestata recidiva".


2) Sez. V, 20 marzo 2014 (ud. 19 marzo 2014), C.


La Suprema Corte, sulla questione "se l'imputato condannato per violazione di domicilio contro la volontà espressa di uno dei soggetti titolari dello ius excludendi alios possa invocare il divieto di secondo giudizio ai sensi dell'art. 649 c.p.p. nel processo instaurato, separatamente, su denuncia, per il medesimo fatto-reato, presentata da altro soggetto titolare del medesimo ius excludendi, perchè coabitante nello stesso domicilio violato", ha adottato una soluzione affermativa in quanto si tratta di un unico reato con eventuale pluralità di persone.


3) Sez. V, 20 marzo 2014 (ud. 19 marzo 2014), Vitillo


Soluzione negativa sulla questione "se la misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare (art. 282-bis c.p.p.) possa essere disposta in caso di atti persecutori posti in essere un ambito condominiale".


4) Sez. V, 20 marzo 2014 (ud. 19 marzo 2014), Edmond


Di fronte alla questione "se la condotta di cui all'art. 497-bis c.p. (Possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi) resti integrata solo quando l'agente sia colto in flagranza del possesso del documento falso, ovvero se sia sufficiente che sia raggiunta la prova del possesso - anche pregresso - del predetto documento", la quinta Sezione della Suprema Corte ha optato per la seconda ipotesi.


5) Sez. V, 20 marzo 2014 (ud. 19 marzo 2014), Riva


È stata adottata soluzione negativa alla questione "se, in tema di bancarotta fraudolenta patrimoniale, sia configurabile la distrazione dell'avviamento commerciale, con riferimento alla fattispecie in cui l'amministratore della società fallita abbia proseguito l'attività, mantenuto tali clienti della società stessa".