Pubblicato in: Giurisprudenza di legittimità

Misure cautelari - Cass., Sez. VI, 27 novembre 2015 (ud. 29 ottobre 2015), Moffa

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Il Giudice, nell’ordinanza applicativa di una misura cautelare, ai fini dell’elaborazione di un’autonoma valutazione ex art. 292 c.p.p., può richiamare passi costituenti la richiesta del P.M., purché, tuttavia, non manchi di valutare gli elementi acquisiti attraverso una propria rielaborazione critica.


In mancanza di specifici e concordanti elementi e senza che si ravvisino gli elementi di riscontro esterni ed individualizzanti richiesti dall’art. 192, co. 3 e 4, c.p.p. ai fini dell’utilizzazione della testimonianza di persona indagata in un procedimento connesso o collegato di cui all’art. 197 c.p.p., non è possibile desumere la partecipazione ad un’associazione di stampo mafioso ex art. 416-bis c.p., reato per la cui integrazione è richiesta una stabile e organica compenetrazione oltre che un’adesione permanente e volontaria al sodalizio mafioso per ogni suo fine illecito.