Collane

Le norme per l'udienza penale

Il Codice di procedura penale annotato inaugura una nuova Collana di norme per le aule d’udienza e per le aule d’università, che coniuga contenuti informativi di base classici (la rassegna completa delle decisioni di Corte costituzionale e Sezioni Unite della Corte di cassazione) con profili propositivi e per certi versi creativi (la selezione di decisioni di Corte di Giustizia dell’Unione Europea del Lussemburgo e di Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo).L’organizzazione del lavoro ha impegnato un ristretto e qualificato nucleo di magistrati militanti, avvocati impegnati nella professione, ricercatori e professori universitari, accomunati nell’aspirazione a fornire una conoscenza obbiettiva e documentata dello stato della giustizia penale attuale, attraverso la ricostruzione attenta dei principi elaborati dal diritto delle Corti.

«I Libri» di Archivio Penale

L’Editore, d’intesa con i curatori della Rivista, ha voluto affiancare a quest’ ultima una collana, che costituisce un’importante “costola” di questa stimolante iniziativa editoriale. L’importanza è dovuta ad una pluralità di fattori, o meglio, di interrogativi, a cui si cercherà in vario modo di rispondere attraverso i “Libri”. Si cercherà in primo luogo di comprendere le direzioni ove si vanno orientando il diritto ed il processo penale, in un’epoca in cui, tramontato ormai da tempo il “mito” di una nuova codificazione del diritto penale sostanziale, il codice di procedura penale dell’89 ha subìto ormai tante e tali modifiche, sia da parte della Corte costituzionale, che del legislatore, da perdere quella caratteristica originaria di un processo “tendenzialmente” accusatorio, per risolversi in un “ibrido”, ove rigurgiti di stampo chiaramente inquisitorio, soprattutto, ma non solo, sul terreno della criminalità organizzata, si alternano a “correzioni di rotta”, spesso timide, di matrice, invece, accusatoria. Sul versante del diritto penale sostanziale, il codice penale del lontano 1930 – tramontata, ormai, come accennato, la speranza che veda, almeno a breve, la luce un codice penale di stampo “democratico” – ormai più volte riformato, non solo nella parte generale, quanto, soprattutto, in quella speciale, sembra però sempre più assomigliare ai “centri storici” delle nostre antiche città, attorno ai quali è sorta, disordinatamente, una moltitudine di “leggi speciali”, dando luogo, sovente, a veri e propri “sottosistemi”, che caratterizzano, ormai da tempo, la c.d. “età della codificazione”, ove il limite più preoccupante è rappresentato dal fatto che sovente i “sottosistemi” non si conformano ai principi generali del sistema, soprattutto di ordine costituzionale. In questo “ginepraio” si muove un legislatore occupato, ormai da tempo, soprattutto di varare riforme “settoriali”, se non, addirittura, “singolari”, che indubbiamente complicano lo “stato dell’arte”, soprattutto sul versante della cronica “inefficienza” del sistema, anche perché non sono all’orizzonte reali e, in particolare, fattibili riforme di struttura. In questa situazione, in particolare le “monografie” tenteranno di fornire una risposta a questa sconfortante situazione, scandagliando i più diversi temi, con la necessaria ampiezza, sia del diritto penale che del diritto processuale penale, ormai da intendersi come “due facce di una stessa medaglia”, che anche, eventualmente, delle c.d. “scienze penalistiche integrate”. Nei volumi recanti “Atti di Convegno”, la pluralità di voci nel coro dovrebbe contribuire a fornire una visione più variegata del nostro complesso ed incerto orizzonte.