41-bis: ricominciamo a parlarne
Archivio Penale
pp. 375-390
DOI 10.12871/97888674157792
| © Pisa University Press 2016
Pubblicato: 30 August 2015
L'intero articolo è disponibile per gli abbonati
Riassunto
L’Autore pone l’attenzione sull’Art. 41-bis, inizialmente, analizza la sua compatibilità con le norme convenzionali, stabilendo che, in via generale, la disposizione penitenziaria non viola i principi stabiliti dalla C.e.d.u., configurandosi quale strumento necessario per interrompere definitivamente i legami tra i soggetti detenuti e le organizzazioni criminali, evidenzia però la necessità di un intervento in via correttiva su singoli aspetti della disciplina, denunciandone il contrasto con gli artt. 3, 6, 8 e 13 Convenzione. Il secondo passaggio dello scritto riguarda l’assetto normativo vigente ossia l’ampliamento del novero dei destinatari, l’inasprimento del regime carcerario e la neutralizzazione della discrezionalità giurisdizionale.
Sommario
1. L’art. 41-bis ord. penit.: un pericoloso crocevia tra amministrazione e giurisdizione. - 2. L’assetto normativo vigente. - 3. L’ampliamento dei destinatari del decreto ministeriale. - 4. Le singole restrizioni e le circolari contra legem. - 5. Il procedimento applicativo: a) la legittimazione attiva. - 6. b) la durata del provvedimento ed il regime delle proroghe. - 7. c) i controlli. - 8. Considerazioni di sintesi.Percorso di valutazione
Peer reviewed. Certificazione della qualità