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Associazioni criminali e società commerciali: la “sovrapposizione” tra enti tra problemi di struttura e di accertamento

Gaspare Stallone

Archivio Penale
© dell'autore 2022
Ricevuto: 01 September 2022 | Accettato: 16 September 2022 | Pubblicato: 21 September 2022


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Riassunto

Il contributo analizza il rapporto tra associazioni criminali e società commerciali con l’obiettivo di valutare la sua incidenza sull’ordinamento italiano.

Dopo aver esaminato i fattori che hanno portato alla nascita di questa relazione tra enti – definita tramite il concetto di “sovrapposizione” tra strutture organizzative – vengono passate in rassegna, attraverso un approccio casistico, le forme che questa “sovrapposizione” può assumere. Nel tentativo di proporre una categorizzazione che risulti aderente al dato dell’esperienza, viene enucleata la distinzione tra “sovrapposizione apparente” e “sovrapposizione effettiva” tra associazioni criminali e società commerciali. 

La trattazione si sofferma poi sulla “positivizzazione” di questa distinzione e sulla sua corrispondenza rispetto ad un’altra partizione già elaborata dalla dottrina, vale a dire quella tra paradigma “confiscatorio” e paradigma “recuperatorio”, che descrive la diversa risposta dell’ordinamento nei confronti dell’ente lecito che si trovi ad avere legami con un’organizzazione criminale.

Evidenziato il nesso di relazione necessaria tra le due forme di sovrapposizione ed i due diversi tipi di risposta dell’ordinamento – che porta ad affermare che la sovrapposizione apparente implica sempre l’applicazione del paradigma confiscatorio, mentre la sovrapposizione effettiva solo ed esclusivamente l’applicazione del paradigma recuperatorio – vengono analizzati i profili di utilità di quest’impostazione categoriale rispetto ad alcuni temi di non secondaria importanza, tra cui l’accertamento dei reati associativi, l’applicazione della c.d. pena di morte dell’ente (artt. 16, ult. co., e 24 ter, ult. co., d.lgs. 231/2001), e la differenza tra “impresa mafiosa” e “impresa a partecipazione mafiosa”.


Criminal organisations and business corporations: the coexistence of these entities between structure and assessment problems


The paper analyzes the relationship between criminal organisations and business corporations with the aim of assessing its impact on the Italian legal system.

After investigating the causes that led to the emergence of this relationship between entities – defined through the concept of coexistence between organizational structures – the forms that this coexistence can take are reviewed through a casuistic approach. In an attempt to propose a categorization that adheres to data of experience, the distinction between “apparent coexistence” and “actual coexistence” between criminal organisations and business corporations is enunciated. 

The paper also focuses on the “positivization” of this distinction and on its correspondence to another partition already elaborated, that between the “confiscatory” and “recuperative” paradigm, which describes the different response of the legal system to the lawful entity found to have ties with a criminal organization. Highlighting the necessary relationship between the two forms of coexistence and the two different types of the legal system reaction – which leads to the assertion that the apparent coexistence implies the application of the confiscatory paradigm, while the actual coexistence only and exclusively the application of the recuperative paradigm – the usefulness profiles of this categorical approach are analyzed in relation to some issues of no small importance, such as the assessment of conspiracy, the application of the so-called death penalty of the entity (Articles 16 and 24 ter, Legislative Decree no. 231/2001), and the difference between “mafia enterprise” and “enterprise with mafia participations”.

 


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