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Colpa medica, linee guida e buone pratiche. Spunti di riflessione comparatistici Dalle Sez. Un. “Mariotti” alle esperienze angloamericane

Andrea Di Landro

Archivio Penale pp. 403-422
DOI 10.12871/978883318030410 | @ Pisa University Press 2018
Ricevuto: 28 June 2018 | Accettato: 02 July 2018 | Pubblicato: 03 July 2018


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Riassunto

A fronte della ridondante e contraddittoria previsione dell’art. 590 sexies c.p. in materia di colpa medica, il confronto con le esperienze angloamericane, ove il tema del valore giuridico delle linee guida e della relazione con le buone pratiche clinico-assistenziali è stato da tempo affrontato a livello normativo e giurisprudenziale, sembra evidenziare il rapporto di integrazione sussistente tra linee guida e buone pratiche; il rispetto delle linee guida, da intendere quale condotta conforme alle linee guida, pare costituire una presunzione relativa di perizia, salvo prova contraria rappresentata dall’inadeguatezza delle linee guida stesse alle specificità del caso concreto; poche luci e molte ombre sembrano invece rinvenirsi nella sentenza “Mariotti” delle Sez. Un. Segue un’analisi delle fonti delle linee guida e degli organi competenti a tal riguardo; il ruolo delle agenzie pubbliche appare caratterizzato da maggiore terzietà ed indipendenza in un sistema sanitario di matrice prevalentemente privata, come quello statunitense, mentre in sistemi finanziati su basi pubbliche, come quelli inglese ed italiano, occorre contrastare il rischio che l’“accentramento” della produzione delle linee guida in capo ad un ente statale (non praticato nelle esperienze statunitensi “policentriche”) conduca a linee guida aventi quale principale obiettivo il contenimento della spesa medica pubblica, anziché la qualità delle cure. Per far fronte agli eventuali conflitti d’interessi (interessi della finanza pubblica o delle categorie professionali) che possono condizionare le linee guida, appare importante focalizzare da un lato gli obiettivi, dall’altro le metodologie di sviluppo delle linee guida, “partecipative” e fondate su “evidenze scientifiche”; e verificare in sede giudiziale l’adeguatezza delle linee guida alle specificità del caso concreto, secondo la classica dinamica dell’interazione tra colpa “specifica” e colpa “generica”, ovvero dell’interazione tra linee guida e buone pratiche, dal ruolo sussidiario. 

 

In the view of the redundant and contradictory provision of Italian Criminal Code about medical malpractice (art. 590 sexies), the comparison with the Anglo-American experiences (where the issue of the legal value of the guidelines and the relationship with the good clinical practices has long been addressed in regulations and case law) seems to highlight the interaction existent between guidelines and good practices; the compliance with the guidelines, i.e. the medical treatment consistent with the guidelines, seems to involve a relative presumption of diligence, except when proved that the guidelines are inappropriate to the specifics of the case; few lights and many shadows can be found, instead, in the sentence "Mariotti" of the Italian Supreme Court, Joint Session. Analysis of the sources of the guidelines and the competent bodies (in this regard) follows; the role of public agencies appears to be characterized by greater impartiality and independence in an health system financed mainly on private bases, such as the United States, while in public health systems, such as English and Italian, the risk is that the production of guidelines “centralised” by the public body (not usual in the United States "polycentric” experiences) can lead to guidelines mainly aimed to contain the medical costs, rather than to promote the quality of care. In order to deal with any conflict of interest (interests of public finance or professional categories) that may affect the guidelines, it seems important to focus on the one hand the objectives, on the other the methodologies of the development of guidelines, "participatory" and “evidence-based"; and to verify before the courts the adequacy of the guidelines to the specifics of the case, according to the classical dynamics of the interaction between "specific" and “generic” fault, i.e. the interaction between guidelines and good practices, having a subsidiary role.


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