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Continua la discrezionalità sanzionatoria (e l’approfondimento motivazionale) sul banco di prova del reato: tra spinte innovatrici e resistenze tradizionali

Elisa De Paolis

Archivio Penale
© dell'autore 2025
Ricevuto: 30 September 2025 | Accettato: 07 October 2025 | Pubblicato: 08 October 2025


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Riassunto

Recenti pronunce della Corte di legittimità sembrano voler consolidare un nuovo filone interpretativo nella concezione della discrezionalità sanzionatoria del giudice. In questa prospettiva, la sanzione penale si trasforma in una questione di razionalità, ragionevolezza e proporzionalità che dovrebbe trovare completamento nell’apparato giustificativo, quale strumento in grado di assicurare una verifica concreta, in piena conformità con la finalità rieducativa della pena prevista dal modello costituzionale. Nella consapevolezza della sopravvivenza di alcune resistenze tradizionali, la sentenza annotata costituisce, in ogni caso, un’occasione per salutare con favore alcune dinamiche di apertura in materia sanzionatoria.


The sanctioning discretion on the test case of continuing offence: between innovative approaches and traditional resistance.


Recent rulings by the Court of Cassation seem to consolidate a new interpretive trend in the conception of the judge's discretionary power to impose sanctions. From this perspective, criminal sanctions become a matter of rationality, reasonableness and proportionality, which is reflected in the justification apparatus, as a tool capable of ensuring concrete verification, in full compliance with the rehabilitative purpose of punishment provided for by the constitutional model. While remaining aware that traditional resistance persists, the annotated judgment in any case provides an opportunity to welcome certain dynamics of opening up regarding sanctions.


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