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Falsità ideologica di una sentenza. Attestazioni implicite, vero legale e giudizi tecnici

Fabio Antonio Siena

Archivio Penale
© dell'autore 2019
Ricevuto: 09 October 2019 | Accettato: 21 October 2019 | Pubblicato: 22 October 2019


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Riassunto

In risposta all’ipotesi di estendere la categoria del falso valutativo alle motivazioni di una sentenza, l’articolo tenta una ricostruzione critica della progressiva apertura del falso intellettuale ad atti dispositivi e giudizi tecnici, ponendone in evidenza alcune aporie e proponendo specifici temperamenti. Tanto la teoria dei fatti psichici, quanto quella delle attestazioni implicite e del vero legale, nella loro congiunta sovrapposizione alla struttura della fattispecie penale, possono scadere in una violazione del divieto di analogia in materia penale. Il caso da cui parte l’analisi attiene una procedura di selezione per la chiamata di professore universitario di prima fascia e la sentenza del T.A.R. che decide sul ricorso di un candidato.


Falsity of the judicial decision.


Implicit statements, legal truth and technical judgments.

In response to the hypothesis of extending the category of "evaluative" falsehood to the motivations of a judicial decision, the paper attempts a critical reconstruction of the progressive evolution of these crimes in matter of acts of will and technical judgments, highlighting some aporias and proposing some corrections. Both the theory of psychic facts, as well as the theory of implicit attestations and the legal truth, in their joint action, can violate the prohibition of analogical interpretation in criminal matters. The controversial case from which the analysis starts concerns a public competition for a university professorship and the T.A.R.’s judgment that decides on a candidate's appeal.

 


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