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Formalismi giurisprudenziali e forme tecnologiche nel giusto processo digitale

Ludovica Tavassi

Archivio Penale
© dell'autore 2024
Ricevuto: 26 February 2024 | Accettato: 29 February 2024 | Pubblicato: 01 March 2024


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Riassunto

La disciplina degli atti modificata dalla cd. Riforma Cartabia è stata improntata ad una condizionata libertà delle forme per permettere l’ingresso alle modalità digitali di gestione dei dati giudiziari.  Negli art. 110, 110-bis e 110-ter c.p.p. sono stati preconizzati soltanto gli effetti che gli atti devono sortire, mentre la definizione delle forme è stata affidata alla più agile flessibilità della normativa di rango subordinato.  Tuttavia, anche in questa cornice processuale a legalità attenuata, la dematerializzazione del fascicolo, degli atti e delle tecniche di trasmissione dei documenti non può spostare l’asse del processo penale. Le forme processuali, soprattutto quelle tecnologiche, devono continuare a rispecchiare i valori del giusto processo. Non possono essere strumentalizzate per raggiungere l’obiettivo di ridurre il carico dei giudizi pendenti. La rinuncia alla riserva di legge sarebbe stata, pertanto, meglio bilanciata se il legislatore avesse introdotto nel codice il principio di conservazione degli atti per sostenere un’idea di giustizia assiologicamente orientata a porre al riparo da ogni condizionamento formalistico la tutela dei diritti inviolabili delle parti.


Jurisprudential formalisms and technological forms in digital due process


The acts discipline, modifying by the Cartabia Reform Law, has been marked by a conditional freedom of forms in order to allow digital management techniques of judicial data management. The articles 110, 110-bis and 110-ter c.p.p. only predict the effects that the acts must achieve, while the definition of the forms was entrusted to the more agile flexibility of the subordinate level legislation. However, even in this attenuated legality procedural framework, the dematerialisation of the file, of the documents and of the transmission techniques cannot shift the axis of the criminal trial. Procedural forms, especially technological ones, must continue to reflect the values ​​of fair trial. They cannot be instrumentalised to achieve the goal of reducing the burden of pending judgments. The renunciation of the rule of law would have been better balanced if the legislator had introduced the principle of preservation of criminal acts into the code to support an idea of axiologically-oriented justice that would shelter the protection of the inviolable rights of the parties from any formalistic conditioning.

 


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