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Gli sviluppi dell’intimità intramuraria tra garanzie costituzionali, soluzioni annunciate e implementazioni incompiute

Paolo Beccari

Archivio Penale
© dell'autore 2025
Ricevuto: 30 May 2025 | Accettato: 21 July 2025 | Pubblicato: 23 July 2025


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Riassunto

​Con la sentenza n. 10/2024, la Corte costituzionale ha riconosciuto il diritto ai colloqui intimi per le persone detenute in carcere, offrendo un breve “decalogo pragmatico” per la sua immediata attuazione e auspicando l’ulteriore «azione combinata» da parte della magistratura di sorveglianza, dell’amministra- zione penitenziaria e del legislatore. Quest’ultimo, tuttavia, ad oggi non ha ancora predisposto alcuna implementazione dell’autorevole dictum del Giudice delle leggi, il cui unico sviluppo è stato solo recentemente segnato dalle linee guida del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (DAP). Di qui, il presente contributo, muovendo dalla meritoria pronuncia della Corte costituzionale ed esaminando la circolare diffusa dal DAP in tema di intimità intramuraria, analizza le tensioni costituzionali e sovranazionali derivanti dalla perdurante assenza di un intervento legislativo e di un sostrato di rango primario, la cui attesa e incertezza non può che degradare la stessa intimità penitenziaria da “diritto” a “mera aspettativa”. Nel rivolgere lo sguardo alle soluzioni normative adottate in materia dai vicini ordinamenti di Spagna, Francia e Germania, la riflessione rinnova l’invito al legislatore italiano ad offrire stabilità e uniformità alle garanzie statuite dai Giudici costituzionali, predisponendone gli spazi adeguati e restituendo così alla persona detenuta il diritto all’habeas corpus in carcere, nella direzione di autentica risocializzazione.

With its ruling no. 10/2024, the Italian Constitutional Court recognized the right of inmates to intimate visits. In doing so, the Court provided a short “pragmatic decalogue” for the immediate enforcement of this right and called for a further “combined effort” by the supervisory judiciary, the prison administration, and the legislator. The latter, however, has not taken any concrete step to implement the authoritative ruling given by the Constitutional Court. The only recent development has been the issuance of guidelines by the Department of Prison Administration (DAP). This paper takes the Court’s commendable ruling as its starting point and, through an examination of the DAP’s guidelines on prison intimacy, explores the constitutional and supranational tensions arising from the continued lack of legislative action and the absence of an effective legal framework. Such uncertainty inevitably reduces prison intimacy from its “right” status to a “mere expectation.” By looking at the regulatory solutions adopted by neighboring legal systems such as Spain, France, and Germany, this contribution renews the call for the Italian legislator to provide stability and uniformity to the safeguards established by the Constitutional Court. It urges the creation of appropriate spaces and conditions, thereby restoring to each inmate their right to habeas corpus within prison walls – an essential step toward genuine rehabilitation.


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