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Il crimine globale e la sua radice coloniale: la “storia” secondo Zaffaroni

Mario Caterini

Archivio Penale
© dell'autore 2025
Ricevuto: 12 May 2025 | Accettato: 21 May 2025 | Pubblicato: 21 May 2025


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Riassunto

​Lo scritto scorge nella “Una storia criminale del mondo” di E.R. Zaffaroni (Laterza, 2025) una summa del suo percorso intellettuale nella criminologia critica e nella teoria del diritto penale. Zaffaroni decostruisce la razionalità del sistema penale, vedendo il potere punitivo come factum politico selettivo, condizionato da rapporti di forza. Ha un approccio agnostico verso le funzioni della pena, intesa come vendetta istituzionalizzata che il diritto penale deve contenere entro limiti “ragionevoli”, quale magna charta del reo. La criminologia critica è per lui strumento chiave per svelare dinamiche di potere e di criminalizzazione. Il libro applica tale quadro teorico alla storia globale dal 1492, analizzando il colonialismo come estrema manifestazione di potere punitivo. L’opera smaschera le narrazioni eurocentriche che giustificarono i crimini coloniali, valorizzando figure come quella di Las Casas, precursore della critica decoloniale. Si tratta, dunque, di un manifesto per una giustizia decoloniale e garantista, che lega la lotta per un diritto penale minimo e rispettoso della dignità umana a quella contro ogni oppressione e sfruttamento, locale e globale.


The text views E.R. Zaffaroni’s ‘Una storia criminale del mondo’ (Laterza, 2025) as a summa of his intellectual journey in critical criminology and penal law theory. Zaffaroni deconstructs the rationality of the penal system, seeing punitive power as a selective factum politicum, conditioned by power relations. He has an agnostic approach towards the functions of punishment, understood as institutionalized vengeance that penal law must contain within 'reasonable' limits, as a magna charta for the accused. Critical criminology is, for him, a key tool for unveiling dynamics of power and criminalization. The book applies this theoretical framework to global history since 1492, analyzing colonialism as an extreme manifestation of punitive power. The work unmasks Eurocentric narratives that justified colonial crimes, valorizing figures like Las Casas, a precursor of decolonial critique. It is, therefore, a manifesto for a decolonial and due process-oriented justice, linking the struggle for a minimal penal law respectful of human dignity to that against all oppression and exploitation, both local and global.


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