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Il “decreto carceri”: vorrei, ma non posso

Francesco Trapella

Archivio Penale
© dell'autore 2024
Ricevuto: 29 July 2024 | Accettato: 09 August 2024 | Pubblicato: 13 August 2024


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Riassunto

Lungi dall’essere una “violenza di Stato”, il carcere deve tendere alla risocializzazione del ristretto, oltre che espletare la funzione tipicamente retributiva della pena e rimediare a contesti di pericolosità sociale. Individuare l’equilibrio tra questi interessi è sicuramente difficile e richiede al legislatore uno sforzo che, sino ad ora, non si è registrato: lo dimostrano gli scarsi investimenti in materia penitenziaria, come pure l’orribile cifra dei suicidi e degli atti di autolesionismo negli istituti, in questa prima metà d’anno. Il d.l. 4 luglio 2024, n. 92 non è certo risolutivo: con mano timida, ritocca alcuni aspetti della disciplina carceraria senza, però, apportarvi modifiche di sostanza; nondimeno, data l’entità degli interventi, non si comprende perché si sia ricorso alla decretazione d’urgenza. Il saggio propone un bilancio “a caldo” sulla novella e, in particolare sul Titolo II (“Misure in materia penitenziaria”), concludendo per la sua inadeguatezza rispetto al fine, pure esplicitato nelle relazioni tecniche, di fare fronte all’attuale tensione in diversi istituti del Paese.


The “prison decree”: I would, but I cannot.


The prison is not a State violence; it must aim at the resocialization of the inmate, as well as carrying out the retributive function and eliminating a source of social danger. Balancing these interests is certainly difficult and requires an effort from the legislator which, up to now, has not been seen. This is demonstrated by the scarce investments in penitentiary matters, as well as the horrible figure of suicides and acts of self-harm of the first half of the year.

The legislative decree July 4, 2024, no. 92 is not decisive. With a timid hand, the legislator retouched some aspects of prison discipline, without, however, making any substantial changes; nevertheless, given the extent of the interventions, it is not clear why the emergency decree was used.

The essay offers an immediate assessment of the decree (in particular, of the 2nd Title – Penitentiary measures) and concludes its inadequacy with respect to the aim, also made explicit in the technical reports, of dealing with the current situation of tension in various institutions in the Country.

 


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