Il diritto a non collaborare del condannato: una prospettiva sulla quale insistere a tutela della “libertà restituita”
Archivio Penale
© dell'autore 2024
Ricevuto: 15 October 2024
| Accettato: 25 October 2024
| Pubblicato: 28 October 2024
L’intero articolo è disponibile
Riassunto
Il presente studio intende proporre una lettura delle ostinate preclusioni all’accesso all’alternativa al carcere attraverso la formulazione di un paradigma che coniughi l’esigenza del recupero del condannato con il rispetto dei suoi diritti inviolabili: la “libertà restituita”. Si cercherà di dimostrare come dall’ampiezza dei contenuti e delle implicazioni sottese a tale concetto si possano trarre validi argomenti per porre le basi per il riconoscimento del diritto a non collaborare del condannato e, conseguentemente, per una ragionevole revisione della disciplina del sistema delle preclusioni penitenziarie ex art. 4-bis ord. pen.
The right of the convicted person not to cooperate: a perspective to insist on for protection of the “freedom returned”
The present study intends to propose an interpretation of the stubborn preclusions to accessing the alternative to prison through the formulation of a paradigm that combines the need for the recovery of the convicted person with respect for his inviolable rights: “returned freedom”. We will try to demonstrate how valid arguments can be drawn from the breadth of contents and implications underlying this concept to lay the foundations for the recognition of the right of convicted persons not to collaborate with the judicial authority and consequently for a reasonable revision of the regulatory of the system of penitentiary preclusions ex art. 4-bis, ord. pen.
Percorso di valutazione
Peer reviewed. Certificazione della qualità