articolo pubblicato | open access
Sottoposto a Peer review

Il processo contro Adolf Eichmann (1961-1962)

Carmelo Domenico Leotta

Archivio Penale
© dell'autore 2024
Ricevuto: 06 September 2024 | Accettato: 28 October 2024 | Pubblicato: 29 October 2024


L’intero articolo è disponibile


Riassunto

​L’autore tratta del processo contro Adolf Eichmann, svoltosi in Israele nel 1961-1962 e conclusosi con la sua condanna a morte. Dopo un inquadramento sulla Nazi and Nazi Collaborators Punishment Law 5710-1950 n. 64, in base alla quale sono formulate le incolpazioni, si analizzano tre questioni fondamentali: la cattura dell’imputato in territorio straniero, avvenuta in violazione del diritto internazionale; il principio di legalità, applicato alla luce della doctrine of substantive justice; il ricorso al principio di giurisdizione universale. Nelle conclusioni, in parte riprendendo l’insegnamento di Hannah Arendt contenuto ne La banalità del male, si cercherà di individuare la perdurante eredità del processo contro l’“esperto delle questioni ebraiche”.

The author examines the trial of Adolf Eichmann, held in Israel from 1961 to 1962 and culminating in his death sentence. After an overview of the Nazi and Nazi Collaborators Punishment Law 5710-1950 No. 64, under which the charges were framed, the analysis delves into three key issues: Eichmann’s capture on foreign soil in violation of international law; the principle of legality, evaluated through the doc- trine of substantive justice; and the application of the principle of universal jurisdiction. In the conclud- ing section, partially drawing on Hannah Arendt’s book The banality of evil, the author explores the lasting legacy of the trial against the ‘expert on Jewish affairs’.


Percorso di valutazione

Peer reviewed. Certificazione della qualità


L’intero articolo è disponibile