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Il riassetto dei delitti contro la pubblica amministrazione: la reviviscenza della fattispecie distrattiva, l’abrogazione dell’abuso d’ufficio ed il convitato di pietra del peculato per appropriazione

Alessandro Roiati

Archivio Penale
© dell'autore 2024
Ricevuto: 01 November 2024 | Accettato: 26 November 2024 | Pubblicato: 26 November 2024


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Riassunto

​In relazione al duplice intervento di riforma realizzato, nell’ambito dei delitti contro la pubblica amministrazione, mediante il d.l. n. 92/2024 e la legge n. 114/2024 (c.d. legge Nordio), si registra la tendenza a considerare l’introduzione del nuovo art. 314-bis c.p. quale mero contrappeso volto a mitigare gli effetti dell’abolizione dell’abuso d’ufficio. In realtà l’ibrida morfologia della fattispecie di indebita destinazione e la sua ambivalenza funzionale impongono un raffronto sistematico non limitato al pregresso ambito applicativo dell’art. 323 c.p., ma riferito anche al peculato per appropriazione ed al peculato d’uso. Infatti, per un verso si può sostenere che l’art. 314-bis c.p. non incida sulla casistica attualmente ricondotta dalla giurisprudenza maggioritaria all’art. 314 c.p., ma una lettura del genere porterebbe ad individuare la portata applicativa della nuova norma incriminatrice solo de residuo ed in merito ad ipotesi distrattive del tutto marginali. Per l’altro si può essere indotti a ritenere che il reato di indebita destinazione, in virtù della sua specificità contenutistica, assorba in sé tutte le potenziali condotte distrattive, andando così per operare, al pari dell’intervento di riforma attuato con la legge n. 114/2024, verso la contrazione della risposta penalistica e del carico sanzionatorio. In ultimo, nell’esaminare in una prospettiva funzionalistica le esigenze di tutela che si profilano al di là delle fattispecie distrattive, vengono rapidamente tratteggiati i possibili interventi a latere dell’abrogazione dell’abuso d’ufficio, auspicando in particolare un recupero della dimensione sussidiaria del diritto penale.

In relation to the dual reform intervention carried out, in the context of crimes against public administra- tion, through Legislative Decree no. 92/2024 and Law no. 114/2024 (the so-called Nordio Law), there is a tendency to consider the introduction of the new art. 314-bis of the Criminal Code as a mere counter- weight aimed at mitigating the effects of the abolition of abuse of office.
In reality, the hybrid morphology of the offence of undue destination and its functional ambivalence requires a systematic comparison not limited to the previous scope of application of art. 323 of the Crim- inal Code, but also extended to embezzlement by appropriation and embezzlement by use.
In fact, on one hand, it can be argued that art. 314-bis of the Criminal Code does not affect the case law currently attributed by most jurisprudence to art. 314 of the Criminal Code, but in this way the scope of the application of the new criminal provision would be derived only from the residue and with respect to completely marginal distracting hypotheses. On the other hand, in the opposite direction, one could be led to believe that, by virtue of its specific content, the crime of undue destination absorbs all potential distracting conduct, thus operating, like the reform intervention implemented with law no. 114/2024, towards the contraction of the criminal response and the sanctioning burden. Finally, in examining the residual protection needs from a functionalist perspective, beyond the distracting hypotheses, the possible interventions alongside the repeal of the abuse of office are outlined, in the hope of a recovery of the subsidiary dimension of criminal law.


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