Il rompicapo penitenziario italiano nello spazio unico europeo
Archivio Penale
pp. 546-562
DOI 10.12871/978886741317110
| © Pisa University Press 2016
Pubblicato: 20 August 2014
L'intero articolo è disponibile per gli abbonati
Riassunto
La dignità del singolo individuo si incontra – il più delle volte si scontra – con le opzioni di politica criminale e con una visione deformata della sicurezza collettiva che degenera in securitarismo e tolleranza zero: le forme detentive dei condannati e dei “non definitivi” risultano abnormi in confronto al posto assegnato dall’impianto procedimentale, considerando che la misura della custodia provvisoria dovrebbe essere uno strumento eccezionale – l’ultima risorsa – e non tramutarsi in anticipazione della pena.
Sommario
1. Detenzione: una parola per tre rompicapi. - 2. L’abbandono del lessico emergenziale. - 3. Il superamento della concezione territoriale. - 4. Una diversa prospettiva. Dagli obblighi negativi a quelli positivi: a) il consolidamento delle fonti normative. - 5. Segue: b) l’integrazione delle tutele giurisdizionali, la saldatura dei meccanismi preventivi e la previsione dei rimedi risarcitori.Percorso di valutazione
Peer reviewed. Certificazione della qualità