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Il tempo della pena nello spazio della prigione. Stefano Anastasia tra umanesimo penale e abolizionismo

Dario Ippolito

Archivio Penale
© dell'autore 2025
Ricevuto: 28 July 2025 | Accettato: 31 July 2025 | Pubblicato: 04 August 2025


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Riassunto

​Questo breve articolo presenta al lettore l’ultimo libro Stefano Anastasia, Le pene e il carcere (Mondandori Education, 2022). Dall’orizzonte culturale della criminologia critica, l’autore trae gli strumenti per comprendere la realtà carceraria come spazio istituzionale e simbolico attraverso cui il potere politico agisce e si legittima nelle società contemporanee. All’indagine empirica è sottesa la dimensione etica dell’umanesimo penale, che pone la dignità della persona al centro dell’ordine civile, valorizzandola quale limite inderogabile al diritto di punire. Su questo sfondo va compresa la prospettiva politica dell’abolizionismo, da cui deriva la radicale opposizione di Anastasia rispetto all’ergastolo, come pena contraria al senso di umanità.

This article examines Stefano Anastasia’s recent work Le pene e il carcere, placing it within the broader intellectual development of the author. The scientific horizon of critical criminology shapes his view of prison as a social institution that reveals the mechanisms through which punitive power is exercised and justified in contemporary societies. The ethical horizon of penal humanism underpins his focus on human dignity as the key standard for questioning and delegitimizing forms of punishment that violate it. Finally, the political horizon of abolitionism informs his position on life imprisonment, portraying it as a penalty that undermines the very foundations of human existence.


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