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“In punta di fioretto” sul reato proprio e sul reato comune (il chi e il cosa del peculato e dell’appropriazione indebita aggravata)

Daniela Falcinelli

Archivio Penale pp. 316-326
DOI 10.12871/978886741544118 | © Pisa University Press 2016
Pubblicato: 20 April 2015


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Riassunto

L’Autrice analizza l’intreccio tra il delitto di peculato e il delitto di appropriazione indebita, facendo particolare attenzione al distinguo tra reato proprio e reato comune, poiché in entrambe le fattispecie l’offesa tipica si concentra su di una condotta appropriativa di beni patrimoniali altrui, divaricata dal “chi” del soggetto agente. E continua con l’affermare che tante le definizioni e le differenziazioni che da questa base sono scaturite, sono tutte in virtù del ruolo che si intende riservato alla qualifica soggettiva nella struttura del reato. Il distinguo corre così tra reati propri in senso puro, nei quali il possesso della qualifica fonderebbe la punibilità del fatto, e reati propri in senso lato, caratterizzati per l’esclusivo rilievo da essa rivestito sul piano del titolo del reato.


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