articolo pubblicato | open access
Sottoposto a Peer review

Interdittiva antimafia, sanzione penale?

Renato Rolli, Paolo Pepe

Archivio Penale
© dell'autore 2024
Ricevuto: 04 June 2024 | Accettato: 01 July 2024 | Pubblicato: 02 July 2024


L’intero articolo è disponibile


Riassunto

​Spesso si sente dire che l’interdittiva antimafia rappresenta “l’ergastolo dell’imprenditore”. Si tratta di un’affermazione indubbiamente forte che tiene conto degli effetti, dirompenti, che quest’ultima è in grado di generare sia dal punto di vista imprenditoriale che sul piano sociale, persona- le e familiare dei soggetti colpiti dalla misura. Di fronte al preoccupante consolidamento sul territorio nazionale di quella forma di criminalità che impiega imprese e società, fenomeno peraltro difficilmente individuabile oltre che particolarmente insidioso per il suo svilupparsi all’interno di scenari leciti, il legislatore ha scelto di intervenire giocando in anticipo con il ricorso all’interdittiva antimafia che mira a prevenire ogni tentativo di contaminazione mafiosa in vista della salvaguardia dell’ordine pubblico, della concorrenza del libero mercato e della trasparenza dell’agire amministrativo. Se, però, da un lato, queste ultime esigenze appaiono senza dubbio legittime e incondizionatamente tutelabili, dall’altro, l’incapacità di diritto pubblico che discende da un’informazione antimafia interdittiva induce a riflettere sulle possibili similitudini tra questa con la sanzione penale. Il presente contributo intende dunque porre una correlazione tra due istituti che, sebbene tanto differenti nella forma, sarebbero al tempo stesso molto simili nella sostanza.

We often hear it said that the anti-mafia ban represents ‘the entrepreneur’s life sentence’. This is an undoubtedly strong statement that takes into account the disruptive effects that the latter is capable of generating both from an entrepreneurial point of view and on the social, personal and family level of the subjects affected by the measure. Faced with the worrying consolidation on the national territory of that form of crime which employs businesses and companies, a phenomenon which is difficult to identify as well as particularly insidious due to its development within legitimate scenarios, the legislator has chosen to intervene by playing in advance with the appeal to the anti-mafia interdiction which aims to prevent any attempt at mafia contamination in view of safeguarding public order, competition from the free market and transparency of administrative action. If, however, on the one hand, these latter need undoubtedly appear legitimate and unconditionally protectable, on the other, the inability of public law that derives from interdictory anti-mafia information leads us to reflect on the possible similarities between this and criminal sanctions. This contribution therefore intends to establish a correlation between two institutions which, although very different in form, are at the same time very similar in substance.


Percorso di valutazione

Peer reviewed. Certificazione della qualità


L’intero articolo è disponibile