La confisca del denaro post delictum nel “prisma” dei più recenti approdi giurisprudenziali di legittimità
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Ricevuto: 26 April 2024
| Accettato: 22 May 2024
| Pubblicato: 22 May 2024
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Riassunto
Una delle tematiche, oggetto di vivace dibattito sul terreno giurisprudenziale negli ultimi tempi, è quella che afferisce alla possibilità di sottoporre – nella forma diretta – a sequestro prima e confisca poi le provviste (i saldi attivi) presenti sui conti correnti dell’autore del reato, anche quando esse si siano for- mate a seguito di fondi lecitamente affluiti in epoca successiva alla commissione del reato, e finanche in epoca successiva all’esecuzione della misura cautelare o della misura ablativa, fino alla concorrenza dell’importo del profitto illecito (come quantificato nella statuizione giudiziaria). La tematica ha profonde implicazioni pratiche, tanto per una persona fisica, quanto (e direi) soprattutto per una società (che ha tratto vantaggio dal profitto illecito) che, per effetto dei sequestri dei saldi attivi già confluiti sui conti correnti al momento dell’esecuzione della cautela (o che potrebbero confluire anche dopo l’apposizione del vincolo giudiziario) corre il serio rischio di assistere inerme alla paralisi dell'attività di impresa. Dopo un excursus della prassi giurisprudenziale, l’Autore si interroga sui possibili riverberi che, in tema di sequestri dei conti correnti, potrebbero derivare dalla riscrittura dell’art. 12-bis d.lgs. 74/2000, ad opera dell’art. 6, co. 1 lett. e) dello schema di decreto attuativo (in coso di approvazione) della legge delega fiscale n. 111 del 2023.
One of the issues, the subject of lively debate in the jurisprudential field in recent times, is that which pertains to the possibility of subjecting – in a direct form – to first seizure and then confiscation of the provisions (the active balances) present in the author's current accounts of the crime, even when they were formed as a result of funds lawfully flowing in a period following the commission of the crime, and even in a period following the execution of the precautionary measure or ablative measure, up to the amount of the illicit profit (as quantified in the judicial ruling). The issue has profound practical implications, both for a natural person and (and I would say) above all for a company (which has benefited from the illicit profit) which, as a result of the seizures of the active balances already in the current accounts at the time of the execution of caution (or which could come together even after the imposition of the judicial restriction) runs the serious risk of witnessing helplessly the paralysis of the business activity. After an excursus of jurisprudential practice, the Author questions the possible reverberations that, in terms of seizures of current accounts, could derive from the rewriting of the art. 12-bis Legislative Decree 74/2000, pursuant to art. 6, co. 1 letter e) of the draft implementing decree (in the process of approval) of the tax delegation law no. 111 of 2023.
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