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La Corte europea condanna ancora l’Italia per violazione degli obblighi positivi derivanti dall’art. 2 nei confronti di vittime di violenze domestiche

Eleonora A. A. Dei Cas

Archivio Penale
© dell'autore 2022
Ricevuto: 05 May 2022 | Accettato: 13 May 2022 | Pubblicato: 16 May 2022


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Riassunto

Nel caso Landi c. Italia, il nostro Paese è stato nuovamente sanzionato, dopo il noto caso Talpis, per violazione degli obblighi positivi di protezione nei confronti di vittime di violenze domestiche. In particolare, la Corte, constatata l’adeguatezza del quadro normativo interno quanto a misure disponibili in astratto per proteggere la vittima del reato, ha censurato la totale inerzia della Procura, la quale, seppure informata a più riprese di un rischio grave e imminente per l’incolumità della persona, ha omesso di compiere atti investigativi e, soprattutto, di disporre misure cautelari o altre forme di protezione dell’offeso.


The ECHR held that Italy has once again failed to secure compliance with its positive obligations under article 2, in that it did not protect a victim of domestic violence and her children.


In Landi v. Italy, the Court held that Italian authorities have failed, once again after Talpis, to protect a woman and her son from domestic violence. While the legal framework is adequate to afford protection against acts of violence, prosecutors remained completely passive, despite knowing that Ms. Landi faced a serious and immediate threat to her life.

 


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