articolo pubblicato | open access
Sottoposto a Peer review

La mente sana e la mente alterata Uno studio neuroscientifico sulla capacità di intendere e di volere e sul vizio di mente

Maria Beatrice Magro

Archivio Penale
© dell'autore 2019
Ricevuto: 24 October 2019 | Accettato: 04 November 2019 | Pubblicato: 06 November 2019


L’intero articolo è disponibile


Riassunto

L’idea che l’uomo disponga della capacità di controllare consapevolmente il proprio agire e di dominare impulsi e emozioni appartiene al più profondo e diffuso senso comune ed è alla base del concetto di responsabilità morale e giuridica. Tuttavia, il nostro sistema penale non fornisce elementi per definire cosa davvero si debba intendere, in positivo, per mente sana, ossia per capacitàdi intendere e capacità di volere, né ciò che ne rappresenta l’anomalia (la mente alterata) a causa di un vizio di mente (la mente alterata).  L’interpretazione dei concetti non è agevolata dalla complessiva disciplina contenuta nel codice che, nel recepire l’humusculturale del tempo, sembra essersi inspirata ad una obsoleta concezione che distingueva i disturbi neurologici, di matrice organica, dai disturbi dell’umore, inerenti al carattere morale dell’individuo, quindi irrilevanti ex art. 90 c.p.

Tuttavia, il confluire di saperi di diversa matrice nell’ambito della moderna scienza medica e nella moderna psichiatria, oltre a imporre una ridefinizione evolutiva del concetto di vizio di mente e della sua metodologia di accertamento, ripropone in termini inediti il rapporto tra art. 88 e art. 90 c.p., ove centrale è il riferimento allo stato mentale alteratoe il suo grado di incidenza sui meccanismi cognitivi e volitivi. In tal senso, i recenti studi di biologia della mente hanno individuato in modo più preciso quali sono le alterazioni di cui sono caratterizzati disturbi come la depressione, lo spettro autistico, il disturbo bipolare, la schizofrenia e il fenomeno delle dipendenze.  Nella prospettiva di una reciproca integrazione tra saperi incommensurabili e di ricerca di una linguaggio comune,  è proficuo attingere a recenti test di psicologia cognitiva e di brain imagingche individuano precisi  dominiprocessi mentaliche sovraintendono l’autocontrollo e che possono supportare una ricostruzione della categoria della imputabilità  e dei deficit dell’autocontrollo in termini più aderenti al dato empirico (sono i dominidella azione impulsiva, dellascelta impulsivae della rigidità comportamentale).  Questi studi possono fornire un valido strumento al perito e al giudice  per la selezione di quegli stati mentali alterati, emotivi e passionali, che sono tali, per intensità e gravità,  da escludere o menomare le capacità di autocontrollo, fornendo così una chiave interpretativa più salda all’interpretazione degli artt. 88-90 c.p., non trascurando però che la ricerca delle ragionidel reato (e mai delle sue cause naturali), cioè la sua intima connessione con le alterazioni della mente, in quanto spiegazione razionale-teleologicadel comportamento umano, è  giudizio logico-normativo, spettante unicamente al giudice.


The healthy mind and the altered mind A neuroscientific study on the capacity of understand and want and on the vice of mind


The idea that man has the ability to consciously control his actions and to control impulses and emotions belongs to the most profound and widespread common sense. It is the basis of the concept of moral and legal responsibility. Our penal system does not define what really meants a healthy mind nor what represents the altered mind due to a defect of mind. The interpretation of the concepts is not facilitated by the overall discipline contained in the penal code which, when incorporating the cultural humus of the time, seems to have been inspired by an obsolete conception that distinguished the neurological disorders, of organic matrix, from mood disorders, inherent to the morality of the individual, therefore irrelevant pursuant to art. 90 c.p.

However, the merging of knowledge of different origins in the field of modern medical science and in modern psychiatry has imposed an evolutionary redefinition of the concept of mental defect and its assessment methodology; moreover, they reproduce the relationship between art. 88 and art. 90 c.p., where central is the reference to the altered mental state and its degree of incidence on cognitive and volitional mechanisms. Recent studies in the biology of the mind have identified more precise waywhich are the alterations of disorders such as depression, autism spectrum, bipolar disorder, schizophrenia and the phenomenon of addictions are characterized.

In the perspective of a reciprocal integration between incommensurable knowledge, it is profitable to draw on recent tests of cognitive psychology and brain imaging that identify precise domains and mental processes that oversee self-control. These tests can support a reconstruction of the category of “imputability” and self-control deficits in terms that are more adherent to the empirical data (impulsive action, impulsive choice and behavioral rigidity).

These studies can provide a valuable tool to the expert and the judge for the selection of those altered mental states, emotional and passionate, which are such to exclude or impair the self-control; also they provide a more interpretative key to the interpretation of articles 88-90 c.p.  But we must not forget, however, that the research for the “reasons” for the crime (and never its natural causes) is a rational-teleological explanation of human behavior, is a logical judgment – regulatory; it belongs solely to the judge.

 


Percorso di valutazione

Peer reviewed. Certificazione della qualità


L’intero articolo è disponibile