La normativa penale dell’ambiente nei suoi riflessi processuali penali
Archivio Penale
pp. 563-582
DOI 10.12871/97886741019410
| © Pisa University Press 2017
Ricevuto: 02 May 2017
| Accettato: 05 May 2017
| Pubblicato: 05 May 2017
L'intero articolo è disponibile per gli abbonati
Riassunto
Lo scritto esamina la normativa penale dell’ambiente e ne evidenzia i risvolti processuali. L’attenzione è rivolta all’inserimento della nuova normativa della domanda risarcitoria, ritendendo tale strumento un obiettivo prioritario. In seguito si analizzano sia le ricadute processuali del ravvedimento operoso ex art. 452-decies c.p., sia la sospensione del procedimento penale e, da ultimo, la causa di non punibilità prevista dal T.U. ambiente.
Sommario
1. Premessa. - 2. L’inserimento e la tutela della domanda risarcitoria/restitutoria. - 3. La riparazione come obiettivo prioritario. La circolazione delle informazioni tra giurisdizione ed amministrazione. - 4. Il ridimensionamento del diritto di autodifendersi. - 5. Ricadute processuali del ravvedimento operoso di cui all’art. 452-decies c.p. - 6. La sospensione del procedimento penale. - 7. Reati ambientali contravvenzionali e procedure di estinzione. - 8. La causa di non punibilità prevista dal T.U. ambiente. - 9. Estensione all’ente della causa di non punibilità? - 10. Conclusioni.Percorso di valutazione
Peer reviewed. Certificazione della qualità