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La proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante il recupero e la confisca dei beni 2022/0167 (COD): quali prospettive per la confisca di prevenzione italiana?

Linda Pincelli

Archivio Penale
© dell'autore 2024
Ricevuto: 27 December 2023 | Accettato: 25 February 2024 | Pubblicato: 27 February 2024


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Riassunto

​Sono ben note le criticità che coinvolgono la confisca di prevenzione italiana ex art. 24 d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159 specie nell’ottica del mutuo riconoscimento dei provvedimenti (di sequestro e) di confisca, perseguita, da ultimo, dal Regolamento (UE) 2018/1805. Forti sono, infatti, i dubbi in ordine alla possibilità di ricondurre l’istituto ablatorio in questione, la cui natura penale è sempre stata pervicacemente esclusa, nell’ambito di applicazione del regolamento. Invero, seppur quest’ultimo si proponga di garantire il reciproco riconoscimento anche di forme di non-conviction-based confiscation non contemplate dalla precedente Direttiva 2014/42/UE, l’esigenza, espressa dai considerando 13 e 18 del regolamento, che i provvedimenti di confisca siano emessi nell’ambito di «un procedimento in materia penale» rispettoso delle «garanzie essenziali applicabili ai procedimenti penali» finisce per far ritenere la disciplina della confisca di prevenzione non in linea con gli standard garantistici richiesti a livello europeo. In questo scenario, si inserisce la Proposta di Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante il recupero e la confisca dei beni, datata 25 maggio 2022. Principalmente orientata a rafforzare i poteri degli uffici presenti in ciascuno Stato membro deputati al recupero dei beni e al loro coordinamento, essa contiene un significativo numero di disposizioni volte ad armonizzare, attraverso l’introduzione di ulteriori norme comuni, nuove forme di confisca di beni derivanti da attività di natura criminale, pure in assenza di condanna. Il presente contributo si prefigge l’obiettivo di vagliare l’idoneità del nuovo strumento normativo europeo a porre rimedio agli inconvenienti e alle difficoltà interpretative riscontrati principalmente con il Regolamento 2018/1805/UE, nonché di testare la compatibilità della disciplina della confisca di prevenzione con i modelli proposti dall’atto europeo.


The critical issues involving the Italian preventive confiscation pursuant to Article 24 of Legislative Decree 159/2011 are well known, especially with a view to the mutual recognition of (seizure and) confiscation orders, pursued, most recently, by Regulation (EU) 2018/1805. There are, in fact, strong doubts as to the possibility of bringing the ablatory institution in question, whose criminal nature has always been stubbornly excluded, within the scope of application of the Regulation. Indeed, although the latter aims to ensure the mutual recognition also of forms of non-conviction-based confiscation not covered by the previous Directive 2014/42/EU, the requirement, expressed by recitals 13 and 18 of the regulation, that confiscation orders be issued in the context of «proceedings in criminal matters» respecting the «essential guarantees applicable to criminal proceedings» ends up by considering the regulation of preventive confiscation not in line with the guarantee standards required at European level. In this scenario, the Proposal for a Directive of the European Parliament and of the Council on asset recovery and confiscation, dated 25 May 2022, fits in. Mainly aimed at strengthening the powers of the offices in each Member State in charge of asset recovery and their coordination, it contains a significant number of provisions to harmonise, through the introduction of further common rules, new forms of confiscation of assets derived from criminal activities, even in the absence of a conviction. The aim of this contribution is to examine the suitability of the new European regulatory instrument to remedy the drawbacks and interpretative difficulties encountered mainly with Regulation 2018/1805/EU, as well as to test the compatibility of the Italian preventive confiscation with the models proposed by the European act.


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