La ricerca di una tutela sovranazionale dell’ambiente: ascendenze sistematiche e prospettive applicative del crimine di ecocidio nel contesto eurounitario
Archivio Penale
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Ricevuto: 19 July 2024
| Accettato: 07 August 2024
| Pubblicato: 08 August 2024
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Riassunto
Il lavoro muove dalla consapevolezza della necessità di affidare ad una dimensione sovranazionale il compito di regolare e reprimere le forme più pervasive di danno all’ambiente. In questo processo di internazionalizzazione della tutela, un ruolo centrale viene conferito al c.d. ecocidio, una nozione la cui portata semantica evoca la criminalizzazione delle forme maggiormente gravi e diffusive di distruzione dell’ambiente. Proprio all’ecocidio, infatti, la Direttiva UE 2024/1203 affida un ruolo centrale nella tutela futura dell’ambiente. Innanzi ai molti interrogativi suscitati da questa scelta, il contributo ripercorre l’odierno dibattito politico, sociale e giuridico, ricostruendo dapprima le ascendenze storiche dell’ecocidio per poi soffermarsi sul dibattito che ha accompagnato la proposta di inserimento del crimine di ecocidio nell’ambito della cognizione della Corte Penale Internazionale. Muovendo dall’esame delle soluzioni normative prescelte dagli ordinamenti che hanno già introdotto figure assimilabili all’ecocidio, il contributo si interroga poi sulla possibilità che la previsione offerta dalla Direttiva possa soddisfare le istanze di tutela sovranazionali e, al contempo, si mostri in grado di offrire una cornice legislativa davvero ossequiosa dei principi che debbono presidiare l’incriminazione penale. Il lavoro evidenzia, infine, le criticità che si profilano con riferimento alla disciplina prevista per le persone giuridiche, divisa fra un significativo inasprimento sanzionatorio e l’obiettivo di una efficace riparazione del danno, quest’ultimo suscettibile di preziosi sviluppi un una prospettiva tanto de iure condito quando de iure condendo.
The paper moves from the need to entrust a supranational dimension for regulating and repressing the most pervasive forms of environmental damage. In this process of internationalization, a central role is given to so-called ecocide, a notion that evokes the criminalization of the most serious and widespread forms of environmental destruction. It is pre- cisely to ecocide, in fact, that the EU Directive 2024/1203 entrusts a central role in the future protection of the environment.
Considering the many questions raised by this choice, the contribution runs through the current political, social and legal debate, first reconstructing the historical origins of ecocide and then focusing on the debate that followed the proposal to include the crime of ecocide within the jurisdiction of the International Criminal Court. Starting from the examination of the regulatory options chosen by the legal systems that have already introduced crimes similar to ecocide, the contribution then examines the possibility that the provision offered by the Directive may satisfy supranational protection requirements and, at the same time, appear capable of offering a legislative framework that is truly respectful of the principles that must safeguard criminal incrimination. Lastly, the paper highlights the critical issues that arise for companies, split between a significant tightening of sanctions and the goal of an effective restoration for victims, the latter open to valuable developments both de iure condito and de iure condendo.
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