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Legge 23 giugno 2017, n. 103- Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario. - la cd. Riforma Orlando (GU 4.07.2017)

La legge in titolo (cd. Riforma Orlando) apporta significative modifiche al codice penale, a quello di rito e una serie di deleghe al Governo per la riforma -tra le altre-della disciplina delle intercettazioni e dell'ordinamento penitenziario.
Più nel dettaglio, sul piano del diritto sostanziale, la legge:
- introduce una nuova causa di estinzione dei reati perseguibili a querela, a seguito di condotte riparatorie;
-modifica la disciplina della prescrizione;
-interviene sulla disciplina di alcuni reati, in particolare contro il patrimonio, inasprendone il quadro sanzionatorio;
- delega il Governo a modificare il regime di procedibilità di alcuni reati, la disciplina delle misure di sicurezza, anche attraverso la rivisitazione del regime del cosiddetto doppio binario, e del casellario giudiziario.

Per quanto riguarda le modifiche di natura processuale, si segnalano, in particolare, gli interventi concernenti:
- l'incapacità irreversibile dell'imputato di partecipare al processo;
- la disciplina delle indagini preliminari e del procedimento di archiviazione;
- la disciplina dei riti speciali, dell'udienza preliminare, dell'istruzione dibattimentale e della struttura della sentenza di merito;
-la semplificazione delle impugnazioni e la revisione della disciplina dei procedimenti a distanza.

La legge prevedeinfine deleghe al Governo per la riforma del processo penale, in materia di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni – individuando, fra gli altri, anche puntuali criteri direttivi con riguardo alle operazioni effettuate mediante immissione di captatori informatici (c.d. Trojan) - e per la riforma dell'ordinamento penitenziario attraverso, fra le altre, la revisione dei presupposti di accesso alle misure alternative e ai benefici penitenziari, l'incremento del lavoro carcerario, la previsione di specifici interventi in favore dei detenuti stranieri, delle donne recluse e delle detenute madri.