“Libero sì, ma non a pagamento” Legge Merlin, sesso e diritto penale
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Ricevuto: 05 March 2019
| Accettato: 10 March 2019
| Pubblicato: 11 March 2019
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Riassunto
Il contributo prende spunto da una recente ordinanza del Tribunale di Reggio Emilia: il giudice emiliano dubita della legittimità costituzionale di alcune ipotesi di reato della legge Merlin per contrasto con i principi costituzionali di offensività e di determinatezza delle fattispecie. Accedendo ad una concezione soggettiva della dignità e della libertà di autodeterminazione della prostituta, pare impossibile una interpretazione costituzionalmente conforme, che la littera legis e una lettura sistematica della legge escludono. Pertanto, la legge Merlin rischia di essere considerata incostituzionale tout court; nondimeno, la Consulta deve tenere conto della “tenuta del sistema” e fare i conti con il pericolo di un horror vacui.
This work takes origin from the recent decision taken by the Court of Reggio Emilia: the Emilian judge is questioning the constitutional legitimacy of some crimes included in the Merlin law, as they appear in contrast with the constitutional principles of harm and certainty. Starting from the subjective conception of the dignity and freedom of self-determination of the prostitute, it seems impossible to interpret the law according to the Constitution, excluded by the littera legis and a systematic interpretation. Therefore, the Merlin law risks to be considered totally uncostitutional; nevertheless, the Constitutional Court should take into account the repercussions on the legal system, and in particular the effects of a potential horror vacui.
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