L’incidente di esecuzione a rimedio della pena e della condanna illegale: tra riforme “pretorie” e mancate riforme legislative
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Ricevuto: 17 October 2019
| Accettato: 28 October 2019
| Pubblicato: 29 October 2019
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Riassunto
Nell’intento di non lasciare senza rimedio l’illegalità della pena o della condanna, pur se “cristallizzata” dal giudicato, la giurisprudenza degli ultimi anni ha significativamente incrementato i margini di manovra del giudice dell’esecuzione, spingendosi talora a scardinare apertamente il principio di tassatività degli interventi post-iudicatum. Nella convinzione che la meritevolezza dell’obiettivo non giustifichi forzature della littera legiscontrastanti col principio di legalità processuale, lo studio mette in evidenza come i pur pregevoli spunti offerti dal diritto vivente richiedano, ad evitare il protrarsi di una situazione gravemente caotica, una definitiva “messa a sistema” da parte del legislatore.
The incident involving the remedy of the sentence and the illegal sentence: between "pretoria" reforms and missed legislative reforms
In order to grant a remedy against the unlawfulness of the sentence or of the conviction, notwithstanding the res judicata, the recent case law has significantly increased the powers of the implementation judge. Sometimes, the said case law even came to openly undermine the principle according to which res iudicatacan be removed or modified only in cases provided by law. Based on the assumption that the importance of the aim does not justify for-cing the letter of the lawagainst the principle of procedural legality, the article emphasizes that the valuable ideas offered by the case law need to be set up by the legislator, so as to avoid a seriously chaotic situation.
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