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Metamorfosi dell’appello: considerazioni sull’abolizione del gravame del pubblico ministero

Stefano Ciampi

Archivio Penale
© dell'autore 2022
Ricevuto: 01 February 2022 | Accettato: 11 February 2022 | Pubblicato: 14 February 2022


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Riassunto

La Commissione Lattanzi ha teorizzato l’abolizione dell’appello del pubblico ministero e della parte civile, con l’effetto di trasformare il gravame in una prerogativa dell’imputato. Nonostante il Governo abbia lasciato quel disegno fuori dall’orizzonte della “riforma Cartabia”, l’interrogativo circa l’ortodossia della proposta conserva interesse e impone di misurarsi con diversi paradigmi metaprimari, costituzionali e convenzionali. In particolare, il principio di parità delle parti, arbitro degli scrutini condotti a valle delle “riforme Pecorella e Orlando”, suggerisce di correggere il tiro della Commissione, rivedendo al ribasso anche le chance reattive dell’imputato, al fine di riequilibrare le perdite patite dall’organo d’accusa. Il risultato è una profonda metamorfosi dell’appello, la cui traduzione in atto richiederebbe la contestualizzazione all’interno di una riforma complessiva del procedimento penale, orientata ad attuare fino in fondo i canoni del modello accusatorio: irrinunciabile premessa, questa, per poter ragionare dell’appello in termini di eccezionalità.


On the Abolition of the Public Prosecutor’s Power of Appealing.


The essay deals with the issue of the abolition of the public prosecutor’s power of appealing, as conceived by the so-called Lattanzi Committee, highlighting the “dangerous liaisons” with the case law of the Italian Constitutional Court on the principle of equality of arms. The primary purpose of this essay is to identify and develop some essential correctives to the aforementioned Committee’s project, in order to ensure the respect of fair trial’s fundamental principles.

 


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