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Mors omnia solvit: etiam confiscationem? Considerazioni sulla sopravvivenza della confisca alla estinzione del reato per morte del reo

Francesco Tuccillo

Archivio Penale
© dell'autore 2024
Ricevuto: 12 November 2024 | Accettato: 13 December 2024 | Pubblicato: 17 December 2024


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Riassunto

​Il presente contributo esamina gli effetti sulla confisca del decesso del reo avvenuto prima della sentenza di condanna definitiva. La prima parte dell’indagine si concentra sul fondamento dommatico dell’art. 150 c.p., nonché sull’analisi del formante giurisprudenziale (di legittimità, costituzionale e convenzionale) e delle attuali indicazioni processuali in tema di confisca disposta contestualmente ad una sentenza di proscioglimento per prescrizione. Successivamente, si valutano le possibili estensioni di tali approdi alla causa estintiva del reato della morte del reo, ritenendo che la soluzione affermativa contrasterebbe con la pericolosità reale legittimante il provvedimento ablativo, con il divieto di analogia in malam partem e con i principi di colpevolezza e proporzionalità. Proprio per tali motivi, si conclude come l’ipotesi estintiva in esame possa fungere da istituto di raccordo per buona parte delle figure di confisca, nel senso della impossibile sopravvivenza dei comuni effetti ablatori in danno degli eredi dell’imputato.

This paper examines the effects on confiscation of the death of the offender occurring before the final conviction. The first part of the investigation focuses on the scholarly foundation of Article 150 of the Criminal Code, as well as on the analysis of the relevant case law (comprising of Supreme Court, Constitutional Court and internal court’s precedents) and of the currently applicable procedural requirements on the subject of confiscation ordered at the same time as an acquittal verdict based on the ground of limitation. Next, the paper examines the possible extension of these scholarly and case law landmarks to the death of the offender as a cause for the extinction of criminal liability, deeming that an affirmative solution would conflict with the ‘concrete dangerousness’ that makes the adoption of the ablative measure lawful, with the prohibition of ‘in malam partem analogy’ and with the principles of mens rea and proportionality. For these very reasons, the author concludes that the extinctive cause in discourse may serve as a connecting legal institution for almost all existing types of confiscation, in the sense of the impossible survival of the common ablative effects to the detriment of the heirs of the accused individual.


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