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“Nuove mafie” e vecchie perplessità. Brevi note a margine di una recente pronuncia della Cassazione

Adelmo Manna, Andrea De Lia

Archivio Penale
© dell'autore 2020
Ricevuto: 15 April 2020 | Accettato: 19 April 2020 | Pubblicato: 20 April 2020


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Riassunto

Il contributo analizza la recente sentenza emessa dalla suprema Corte di cassazione con la quale è stata riconosciuta la natura “mafiosa” di un clan operante a Roma. La pronuncia è pervenuta ad una soluzione accettabile sul punto, esprimendo tuttavia principi generali non universalmente condivisi, tanto in ordine alla riconducibilità al tipo di strutture associative “rudimentali” (in termini di dotazione anche organica) quanto in merito all’insussistenza del “requisito implicito” del dominio sul territorio. Oltre che su alcune criticità riguardanti i criteri utilizzati per l’affermazione della “partecipazione” al sodalizio, il lavoro si sofferma su un altro punto della pronuncia che ha condotto ad esiti assai discutibili: si tratta della questione della configurabilità del concorso della fattispecie associativa di cui all’art. 416-bis c.p. con quella prevista dall’art. 74 d.P.R. n. 309/1990 in tema di stupefacenti, e della tensione di soluzioni quali quella sposata dalla Corte con il principio generale del ne bis in idem sostanziale.


"New mafias" and old perplexities. Brief notes in the margin of a recent ruling by the Cassation


The paper analyzes the recent ruling issued by the Supreme Court that attributed the “mafia nature” to a clan operating in RomeThe sentence came to a solution that could be acceptable on the point, however expressing general principles that were not universally shared, both in terms of “rudimentary” associative structures relevance as regards the absence of the “implicit element” of domination over the “territory”In addition to some critical issues regarding the “participation” in the association, the work focuses on another point that has led to very questionable results: this is the theme of the relationship between the art. 416-bis of the Italian Criminal Code with the crime described by art. 74 d.P.R. n. 309/1990 on the subject of drugs, involving the tension of solutions such as that adopted by the Court with the general principle of the ne bis in idem.

 


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