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Obbligatorietà dell’azione penale e ruolo dell’IA nelle scelte del pubblico ministero

Vincenzo Gramuglia

Archivio Penale
© dell'autore 2024
Ricevuto: 14 October 2024 | Accettato: 23 October 2024 | Pubblicato: 29 October 2024


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Riassunto

I sistemi di intelligenza artificiale sono costantemente presenti nella nostra quotidianità, nei settori più disparati della vita e nel mondo del diritto. Anche il settore della giustizia penale non sfugge a questo fenomeno, tanto è vero che, in molti Paesi, i sistemi di IA vengono costantemente impiegati per sostenere il processo decisionale umano di diversi attori, come forze dell’ordine, avvocati e giudici, in una moltitudine di contesti operativi. In questo quadro, una più profonda conoscenza del metodo statistico, resa possibile dall’utilizzo dell’IA, potrebbe senz’altro giovare anche all’esercizio della funzione accusatoria, rendendo le iniziative processuali del P.M. meno soggette a influenze variabili, soggettive e potenzialmente discriminatorie. Questi benefici, tuttavia, non possono essere considerati sufficienti a compensare le possibili compressioni delle garanzie fondamentali discendenti da un utilizzo improprio dell’IA in questo settore.  Da qui, l’esigenza di alimentare il dibattito scientifico nella direzione di verificare a quali condizioni l’utile arricchimento delle fonti informative del P.M., mediante l’utilizzo delle tecnologie computazionali, possa convivere con il nucleo epistemologico tradizionale del procedimento penale.


Mandatory prosecution and the role of AI in the decisions of the public prosecutor


Artificial intelligence systems are constantly present in our daily lives, in the most diverse sectors of life and in the world of law.

Even the field of criminal justice is not immune to this phenomenon. In many countries, AI systems are regularly used to support human decision-making processes for various actors, such as law enforcement, lawyers, and judges, in a multitude of operational contexts.

In this context, a deeper understanding of statistical methods, made possible by the use of AI, could certainly also benefit the exercise of the prosecutorial function, making the prosecutorial initiatives of the Public Prosecutor less subject to variable, subjective, and potentially discriminatory influences. However, these benefits cannot be considered sufficient to compensate for the possible erosion of fundamental guarantees resulting from improper use of AI in this field. Hence, there is a need to fuel scientific debate in the direction of verifying under what conditions the useful enrichment of the Public Prosecutor’s informational sources, through the use of computational technologies, can coexist with the traditional epistemological core of criminal proceedings.

 


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