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Rapporti tra diritto penale sostantivo e processo penale a trent’anni dal Codice Vassalli

Adelmo Manna

Archivio Penale
© dell'autore 2019
Ricevuto: 18 October 2019 | Accettato: 30 October 2019 | Pubblicato: 31 October 2019


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Riassunto

L’autore affronta sotto diversi punti di vista i rapporti tra la codificazione processuale penale, del 1988, che attualmente compie trent’anni, con gli insoluti invece progetti di riforma de codice penale sostantivo. Da ciò segue un esame in primo luogo del Codice Vassalli ove alternativamente sono stati inseriti prima elementi di inquisitorietà e poi elementi di accusatorietà in un tessuto normativo ormai non facilmente definibile. Un esame specifico riguarda poi i nodi irrisolti del processo penale italiano, che portano complessivamente ad un eccessivo carico dibattimentale per un processo adversary. Sul versante del diritto penale sostantivo si apprezza, pur con alcuni profili critici, l’attività della giurisprudenza che ha sicuramente contribuito a delimitare nei reati di azione il ricorso alla teoria condizionalistica, attraverso, in particolare, la sussunzione sotto leggi scientifiche, mentre resta ancora aperta la questione relativa alla causalità nei reati omissivi impropri. Il diritto penale sostantivo attualmente vigente, essendo fallito ogni tentativo di ricodificazione penale, si caratterizza per una serie di c.d. sottosistemi,tra cui primeggia sicuramente la responsabilità da reato dell’ente di cui al d.lgs. 231 del 2001 ed il complesso sistema relativo alle misure di prevenzione, tra tentativi di tassativizzazione e sentenze ablative sia della CEDU, che della Corte costituzionale italiana. Nell’ambito dei rapporti tra diritto e processo penale aleggia attualmente anche lo “spettro” della, forse, prossima sospensione, dopo la sentenza di primo grado, della prescrizione, che, se entrerà in vigore il primo gennaio del prossimo anno, creerà indubbi guasti sia per quanto attiene al c.d. speedy trial,che per il diritto di difesa. Quanto poi all’ordinamento penitenziario, in questo saggio non è stato possibile ovviamente analizzarlo partitamente ed in particolare la riforma Orlando, ma ci siamo occupati non solo dei problemi prodotti dalla legge c.d. spazzacorrotti, ma anche, in particolare, della legittimità del c.d. ergastolo ostativo, ove si trovano contrapposte la Corte costituzionale italiana, che subordina l’applicazione dei benefici penitenziari alla collaborazione processuale, e la Corte Europea dei diritti dell’uomo anche a livello di Grande Chambre, che invece considera l’ergastolo ostativo del tutto contrario al senso di umanità. Da questo complesso discorso si passa, pertanto, alla stesura delle conclusioni, che hanno appunto lo scopo di tirare le fila di quanto rilevato sinora.


 Relationship between criminal law noun and criminal trial thirty years from the Vassalli Code


The author deals in various ways with the relationship between the criminal procedural codification, of 1988, which currently turns thirty, with the unsolved instead of reform projects of the criminal penal code. This is followed by an examination in the first place of the Vassalli Code where, alternatively, elements of inquisitoriality and then elements of accusation were inserted into a normative fabric which is not easily defined. A specific examination then concerns the unresolved issues of the Italian criminal trial, which lead to an excessive amount of debate over an adversary process. As regards the substantive criminal law, the activity of the jurisprudence is appreciated, albeit with some critical profiles, which certainly contributed to delimiting the conditionalistic theory in the crimes of action, through, in particular, the subsumption under scientific laws, while it still remains open the question of causality in improper omissive crimes. The substantive criminal law currently in force, having failed any attempt at penal recoding, is characterized by a series of c.d. subsystems, among which the responsibility for offense of the body referred to in Legislative Decree 231 of 2001 and the complex system of preventive measures, including attempts at tax-neutralization and ablative sentences both of the ECHR and of the Italian Constitutional Court, certainly stand out. In the context of the relationship between law and criminal trial, the "specter" of, perhaps, the next suspension, after the first instance sentence, of the statute of limitations, currently exists, which, if it comes into force on January 1st of next year, will create undoubted failures both as regards the cd speedy trial, which for the right of defense. As for the penitentiary system, in this essay it was obviously not possible to analyze it specifically and in particular the Orlando reform, but we dealt not only with the problems produced by the law c.d. scrubbing, but also, in particular, of the legitimacy of the decree life imprisonment, where the Italian Constitutional Court, which subordinates the application of penitentiary benefits to procedural collaboration, and the European Court of Human Rights, also at the level of Grande Chambre, which instead considers the life sentence to be completely contrary to the sense of humanity. From this complex discourse we pass, therefore, to the drawing up of the conclusions, which have precisely the purpose of pulling the strings of what has been found so far.

 



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