articolo pubblicato | articolo in abbonamento
Sottoposto a Peer review

Ribaltamento della sentenza in appello: occorre rinnovare la prova anche per la riforma di una condanna?

Lucia Parlato

Archivio Penale pp. 327-348
DOI 10.12871/978886741544119 | © Pisa University Press 2016
Pubblicato: 20 April 2015


L'intero articolo è disponibile per gli abbonati


Riassunto

Lo scritto si pone l’obiettivo di ribadire, che anche per il ribaltamento in appello della sentenza di condanna, il principio per la riforma in peius dell’assoluzione, come ormai acquisito dalla giurisprudenza, specie in seguito alla pronuncia della Corte europea “Dan c. Moldavia, è il principio secondo cui il giudice di appello, in caso di totale riforma della sentenza, salvo casi particolari non può procedere a un diverso apprezzamento della prova dichiarativa assunta in primo grado senza rinnovarne l’escussione.


Sommario

1. Premessa. - 2. L’evoluzione del giudizio di seconda istanza in seguito alla pronuncia “Dan c. Moldavia”. - 2.1. L’adeguamento interno al principio espresso dalla Corte europea sulla rinnovazione istruttoria. - 3. Il paradigma “Dan c. Moldavia” può essere esteso anche alla riforma della sentenza di condanna? - 4. Riflessioni conclusive: quid iuris per la riforma della sentenza emessa nei riti a “prova contratta”?

Percorso di valutazione

Peer reviewed. Certificazione della qualità


L'intero articolo è disponibile per gli abbonati