Nella camera di consiglio del 22 luglio 2020, la Corte costituzionale ha affrontato le questioni di legittimità costituzionale sollevate dal Magistrato di sorveglianza di Spoleto con riguardo all’art. 2, D.L. 10 maggio 2020, n. 29, relativo alle scarcerazioni, connesse all’emergenza COVID, di detenuti condannati per reati di particolare gravità.
La Consulta ha restituito gli atti al Magistrato di sorveglianza di Spoleto per verificare se, alla luce delle modifiche introdotte con la successiva L. 25 giugno 2020, n. 70, le questioni sollevate siano ancora non manifestamente infondate.
Con ordinanza n. 1380 del 26 maggio 2020, il Magistrato di sorveglianza di Spoleto aveva sollevato questioni di legittimità costituzionale dell’art. 2, D.L. n. 29 del 2020, nella parte in cui prevede che proceda a rivalutazione del provvedimento di ammissione alla detenzione domiciliare o di differimento della pena per motivi connessi all’emergenza sanitaria da COVID-19, il magistrato di sorveglianza che lo ha emesso, per violazione degli artt. 3, 24 co. 2 e 111 co. 2 Cost.
Si segnala ai lettori il Comunicato Stampa della Corte costituzionale del 22 luglio 2020.