Sicuro di mangiare? Filiera del cibo e sistema penale
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Ricevuto: 10 December 2023
| Accettato: 20 December 2023
| Pubblicato: 21 December 2023
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Riassunto
L’articolo muove da una riflessione sul rapporto ubiquitario tra cibo e cultura e sulla sua rilevanza nell’impostazione delle politiche criminali relative alla filiera alimentare, i cui diversi ambiti di potenziale rilievo penale sono passati in rassegna nella loro varietà e nelle loro interazioni. Ribadita la priorità di approcci di prevenzione generale positiva, anche alla luce delle potenzialità di condivisione valoriale legate alla comune esperienza della nutrizione e al rilievo sociale della convivialità, e reso brevemente conto delle riforme recentemente intervenute nel sistema sanzionatorio, sono presentati alcuni suggerimenti per una sua ulteriore evoluzione, con particolare riguardo alle istanze di superamento del modello simmetrico-ritorsivo. Infine, rispetto agli obblighi di prevenzione gravanti su enti e datori di lavoro, è evidenziato il rischio di inasprimento del sistema disciplinare che regola l’attività quotidiana dei lavoratori: proponendo, anche in tale ambito, alcuni rimedi all’apparente inevitabilità di logiche afflittive ed espulsive.
The paper starts from a reflection on the ubiquitous relationship between food and culture and its relevance in the design of criminal policies relating to the food chain, whose various areas of potential criminal relevance are reviewed in their variety and interactions. Having reaffirmed the priority of general positive prevention approaches, also in the light of the potential for sharing values linked to the common experience of nutrition and the social importance of conviviality, and having briefly given an account of the recent reform of the penal sanctions system, some suggestions for further development are presented, with particular regard to the instances of overcoming the symmetric-retaliatory model. Finally, regarding the prevention obligations incumbent on organizations and employers, the risk of exacerbation of the disciplinary system that regulates the daily activity of workers is highlighted: proposing, even in this context, some remedies to the apparent inevitability of afflictive and expulsive logics.
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