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Sorveglianza speciale e procedimento di rivalutazione della pericolosità sociale al termine dello status detentionis: l’autonomia tra momento applicativo e fase esecutiva della misura

Chiara Pistilli

Archivio Penale
© dell'autore 2025
Ricevuto: 10 April 2025 | Accettato: 29 April 2025 | Pubblicato: 30 April 2025


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Riassunto

​Il lavoro esamina il profilo concernente il requisito dell’attualità della pericolosità sociale ˗ il cui necessario accertamento è rimesso alla valutazione giudiziale in sede di applicazione di una misura di prevenzione ˗ nonché quello, connesso, della rivalutazione della stessa nei casi in cui la legge impone al giudice di procedervi. In particolare, oggetto di specifica attenzione è il giudizio di rivalutazione della pericolosità prevista dall’art. 14, co. 2 ter del codice antimafia, per effetto del quale il legislatore ha recentemente imposto al Tribunale di reiterare il giudizio di pericolosità nei confronti del destinatario della misura di prevenzione la cui esecuzione sia stata sospesa nelle more e in ragione del periodo di detenzione per espiazione di pena. Attesa la peculiare situazione di colui che si trova ristretto nel suddetto stato, soprattutto laddove la pena si sostanzi in una pena detentiva di lunga durata e nei casi limite nell’ergastolo, l’Autrice propone una serie di riflessioni in merito ai poteri riservati al giudice della prevenzione in quella sede e sugli esiti di tale giudizio, evidenziandone i possibili effetti distorsivi. Un’indagine sulla prassi della giurisprudenza di merito ha sollecitato particolare interesse sul tema, cui il lavoro rivolge specifica attenzione.

The paper examines the profile concerning the requirement of the actuality of the social dangerousness ˗ the necessary assessment of which is left to the judicial evaluation when applying a preventive measure ˗ as well as the related one of the revaluation of the same in cases where the law requires the judge to proceed. In particular, the object of specific attention is the judgment of revaluation of the dangerousness foreseen by the art. 14, s.2 ter, of the anti-mafia code, as a result of which the legislator has recently imposed on the Court to reiterate the judgment of dangerousness against the recipient of the preventive measure whose execution has been suspended during the period of detention to serve the sentence. Considering the peculiar situation of the person who finds himself restricted in the aforementioned state, especially when it takes the form of a long-term prison sentence and, in extreme cases, life imprisonment, the Author proposes a series of reflections on the powers reserved to the prevention judge in this context and on the outcomes of this judgment, highlighting the possible distorting effects. An investigation into the practice of the jurisprudence of merit has attracted particular interest in the topic, to which the paper pays specific attention.


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