La Corte EDU ha condannato l’Italia per la violazione degli artt. 2 (Diritto alla vita), 3 (Divieto di trattamenti disumani e degradanti) e 14 (Divieto di discriminazione) CEDU, poichè le autorità italiane, non sono intervenute tempestivamente dinanzi alla denuncia della ricorrente, vittima di violenza domestica, e non hanno condotto diligentemente il relativo procedimento penale, determinando così determinato una situazione di impunità, che ha favorito la reiterazione delle condotte violente, fino a condurre al tentativo di omicidio della donna e all’omicidio del figlio della stessa.
Contenuti correlati
- Council of Europe Convention on the Protection of Children against Sexual Exploitation and Sexual Abuse Lanzarote
- Proposta di Direttiva U.E. (COM)2012, 12.3.2012
- Proposta di Direttiva U.E. sul diritto dell'arrestato ad un avvocato e a comunicare con familiari/datore di lavore
- Direttiva 2012/13/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio, 22.05.2011