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Prendendo spunto dalle ultime sentenze in materia, si torna a parlare del mito del giudicato e del dogma della legge. Il discorso, d’altronde, non può che essere a posteriori quando si voglia tentare di affrontare con un maggior grado di certezza – sempre e comunque mutevole nonostante tutto – la disamina degli sviluppi giurisprudenziali volti ad indicare la strada che, con fatica, si sta tracciando all’interno dei palazzi di giustizia. Lo scopo è cogliere, quanto più possibile, ciò che è stato deliberato con le ultime pronunce in materia: portare alla luce l’affermarsi di un mutamento culturale, prima che giurisprudenziale o legislativo, che, sia pure con difficoltà, affiora sempre più insistentemente, con l’effetto della costante riconsiderazione, in chiave garantista, dei “limiti” e del “raggio d’azione” di alcuni istituti considerati veri e propri capisaldi processuali.
Il discorso parte da lontano e guarda all’Europa...