Pubblicato in: Giurisprudenza di legittimità

Informazioni provvisorie su recenti questioni decise dalle Sezioni unite, con nota di B. Berardi

Palazzo_cassazione.jpg

Fonte immagine: www.lementino.it


Segnaliamo in anteprima le informazioni provvisorie delle recentissime questioni decise dalle Sezioni unite della Cassazione, in attesa del deposito delle relative motivazioni.


1) ud. 26 giugno 2014, Floris e altro


La Suprema Corte di cassazione al quesito "se, in tema di intercettazioni, la comunicazione intercettata, costituente di per sè condotta criminosa, possa essere considerata corpo del reato e sia come tale utilizzabile", ha risposto affermativamente, indicando che nel caso di specie è stato escluso che la conversazione intercettata integrasse di per sè una condotta criminosa.


2) ud. 26 giugno 2014, Squicciardino


La Corte di cassazione alla questione controversa "se l'inosservanza dei termini di 90 e 180 giorni previsti rispettivamente per la richiesta di giudizio immediato ordinario e cautelare sia rilevabile da parte del g.i.p.", ha risposto affermativamente, con l'indicazione dell'attenzione ai presupposti del rito.


3) ud. 26 giugno 2014, Tamborrino


Il Supremo Consesso, alla controversa questione "se sia onere dell'imputato formulare nel corso del giudizio domanda di oblazione in riferimento ad una diversa qualificazione giuridica del fatto che consenta l'applicazione del beneficio", ha risposto affermativamente.


4) ud. 26 giugno 2014, Spinelli ed altro


La Corte di cassazione, davanti al quesito "se in conseguenza delle modifiche introdotte dal d.l. n. 92 del 2008 (conv. in l. n. 125 del 2008) e dalla l. n. 94 del 2009 all'art. 2-bis l. n. 575 del 1965, la confisca emessa nell'ambito del procedimento di prevenzione possa ancora essere equiparata alle misure di sicurezza e se, quindi, ad essa sia applicata, in caso di successione di leggi nel tempo, in previsione di cui all'art. 200 c.p.", ha risposto affermativamente.


5) ud. 26 giugno 2014, Della Gatta ed altro,


La Corte di cassazione alla questione controversa "se l'ipotesi di incompatibilità ex art. 34, co. 2, c.p., introdotta dalla sentenza n. 371 del 1996, sussiste anche per il giudice del dibattimento che, in separato procedimento, abbia pronunciato sentenza di applicazione della pena su richiesta nei confronti di un concorrente necessario nello stesso reato", ha risposto affermativamente, anche se ha escluso nel caso di specie che ricorresse il suddetto caso di incompatibilità.