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Con la sentenza segnalata, la sesta Sezione penale della Corte di cassazione ha affermato che in tema di mandato di arresto europeo l’ambito applicativo delle novellate disposizioni di cui all’art. 143 c.p.p., che hanno recepito nell’ordinamento interno i principi contenuti nell'art. 3 Direttiva 2010/64/UE, comprende anche la speciale disciplina della procedura di consegna relativa al m.a.e., con la conseguenza che l'imputato alloglotta che non conosca la lingua italiana ha diritto ad ottenere la traduzione degli atti suindicati solo se ne faccia espressa e motivata richiesta.