La Corte di cassazione ha ribadito il principio di dritto secondo cui: "non è condivisibile il giudizio negativo espresso dalla Corte EDU nel caso De Tommaso in punto di "qualità della legge", nel senso che le disposizioni di riferimento, "dedizione abituale ai traffici delittuosi (lett. a, art. 1, co. 1), e o "vivere abitualmente, anche in parte, con il provento di attività delittuose", (lett. b), contengono spunti tassativizzanti che consentono di ritenerle disposizioni idonee ad orientare le condotte dei consociati in modo congruo".
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