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Rispondono dei reati di omicidio colposo e di lesioni colpose plurimi i componenti della Commissione Grandi Rischi istituita presso la Protezione Civile, i quali nel corso di una riunione operativa, effettuando una valutazione approssimativa, generica ed inefficace in violazione di doveri di previsione e prevenzione e fornendo informazioni incomplete, imprecise e contraddittorie sulla natura, sulle cause, sulla pericolosità e sui futuri sviluppi di attività sismica, abbiano indotto parte della popolazione civile a dismettere le cautele fino a quel momento adottate e capaci di sottrarre le vittime agli effetti distruttivi di una scossa di terremoto successivamente intervenuta. La vulnerabilità degli edifici crollati e l'intensità della scossa verificatasi non escludono il nesso di causalità fra le condotte degli imputati e la morte o le lesioni delle vittime, se l'una e l'altra non costituiscono fattori eccezionali o atipici né imprevedibili.
La condotta degli imputati si espone a un rimprovero colposo, poiché il corretto adempimento dei compiti loro assegnati avrebbe ridotto il rischio delle vittime di subire gli effetti distruttivi del terremoto e perché, quali autorevoli scienziati nel campo delle dinamiche sismiche, gli stessi avrebbero potuto fornire informazioni atte ad orientare diversamente la popolazione sul rischio incombente