Fonte immagine: www.adnkronos.com
È attualmente all'esame del Consiglio dell'Unione europea la proposta di riforma delle Regole di Procedura della Corte Generale dell'Unione (come noto, organo di prima istanza per le cause di annullamento di atti adottati dall'istituzioni europee, tra cui anche le sanzioni restrittive di natura economica imposte nell'ambito della Politica Estera e di Sicurezza Comune sulla base di Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza O.N.U.), formulata dalla Corte stessa. La proposta merita segnalazione perchè intenderebbe introdurre una deroga al fondamentale principio della “parità delle armi” (corollario del più generale diritto ad un processo equo sancito dall'art. 6 della C.e.d.u.) tra le parti processuali, prevedendo al nuovo Capitolo 7 (art. 105) l'utilizzabilità di prove ritenute non ostensibili alla controparte per “ragioni di sicurezza” (rimesse alla valutazione della Corte, evidentemente senza alcun contraddittorio al riguardo) dell'Unione, dei suoi Stati membri o delle sue relazioni internazionali.
F.R.