Pubblicato in: Giurisprudenza di legittimità

Prove/Chiamata di correo - Cass., Sez. I, 19 febbraio 2015 (ud. 28 novembre 2014), Cammarota ed altro

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La Corte di cassazione ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata, ribadendo ancora una volta il filone giurisprudenziale più accreditato in tema di chiamata di correo, il quale ha previsto che «in reità, poiché la valutazione della credibilità soggettiva del dichiarante e quella della attendibilità oggettiva delle sue dichiarazioni non si muovono lungo linee separate, posto che l'uno aspetto influenza necessariamente l'altro, al giudice è imposta una considerazione unitaria dei due aspetti, pur logicamente scomponibili; sicché, in presenza di elementi incerti in ordine all'attendibilità del racconto, egli non può esimersi dal vagliarne la tenuta probatoria alla luce delle complessive emergenze processuali, in quanto - salvo il caso estremo di una sicura inattendibilità del dichiarato - il suo convincimento deve formarsi sulla base di un vaglio globale di tutti gli elementi di informazione legittimamente raccolti nel processo».