Il giudice, nel determinare la pena complessiva, oltre ad individuare il reato più grave e stabilire la pena base, deve anche calcolare e motivare l’aumento di pena in modo distinto per ciascuno dei reati satellite. In particolare, l’onere motivazionale deve ritenersi particolarmente stringente in ragione dell’entità dei reati stessi, in modo tale da rispettare il principio di proporzionalità tra le pene. Nel caso di specie, il grado di impegno richiesto al giudice imponeva di considerare che l’entità dell’aumento incideva direttamente sulla possibilità di ridurre l’ergastolo nella pena di anni trenta di reclusione, trattandosi di un caso di continuazione di reati con un delitto punito con l’ergastolo in sede di abbreviato.
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